lunedì 27 giugno 2011

Deposite aqui sus suenos

#SpanishRevolution [ITA] from mikelee on Vimeo.


Alcune emozioni hanno un impatto fisico impressionante. Capita, in genere, quando non te l'aspetti. Sono un pugno nello stomaco, il cuore che si ferma. Sono una boccata di ossigeno dopo una prolungata apnea. E' come quando, in piena estate, dopo qualche ora passata sotto al sole ci si tuffa in mare: senza fiato in gola, per un istante il corpo si immobilizza, cristallizzati, al limite dell'infarto. Sono emozioni che possono diventare una sorta di rivelazioni.

Nello stesso modo capita, a volte, come in una sorta di rivelazione, che si senta forte un moto a dire basta. Non è semplice contestazione, non ha nulla a che vedere con la ribellione nè con la rivoluzione. E' più una presa di coscienza, un misto di stupore per non essersi mai accorti veramente di quello che accade e l'urgenza di fare qualcosa, di mettere in atto, di movimento. Fare in modo che al pensiero segua l'azione, o qualcosa di simile. Smettere di percorrere una strada senza sapere dove si sta andando.




A volte queste premesse producono un miraculum, una cosa meravigliosa. Spesso queste cose meravigliose derivano dalle azioni di persone che improvvisamente e naturalmente, senza forzature vivono come Uomini, diventano liberi, non dal contesto ma da loro stessi. Mi piace pensare che la vera Libertà di Essere non possa essere limitata da nessuno se non da noi stessi. E nel momento in cui ci si rende conto di questo anche le azioni, le più piccole, quelle quotidiane e fino ad un istante prima insignificanti diventano eroiche. Di certo il terreno più fertile per far crescere questo tipo di frutti è quello dell'ingiustizia, o meglio, di quello che viene percepito come ingiustizia.
Penso che in ogni persona ci sia un senso innato di "giustizia", che può di certo assumere forme e colori differenti, ma sono certa - forse in modo troppo ingenuo per i miei quasi 37 anni - che tutti, dentro, sappiano se una determinata azione sia "giusta" o "sbagliata" per il proprio sentire. Poi barattiamo la giustizia con altro, che sia l'opportunità, o il tornaconto personale. Se siamo fortunati, almeno una volta nella vita, almeno per pochi istanti sentiamo il nostro corpo, il nostro cuore urlare forte "Basta!".



Deve essere successo qualcosa di simile, forse, alle migliaia di persone che in Spagna stanno dicendo "Basta!". Deve essere scattata una molla potente in tanti se spontaneamente "mille mila" cittadini di diversa estrazione, cultura, età, religione, orientamenti personali hanno deciso di essere liberi. O meglio, credo che di fondo ci sia la consapevolezza di non poter essere e fare altrimenti. Quindi ti alzi in piedi, alzi la testa e smetti di darti scuse per non fare. Smetti di dire che tanto le cose vanno così, che è il futuro e che bisogna abituarsi. Smetti improvvisamente di prenderti per il culo, e così facendo impedisci che lo facciano gli altri. Ti rendi improvvisamente conto che forse quello che pensavi fosse impossibile, non lo è. Che quello che credevi fosse doloroso, lo è meno di quanto ti aspettavi. In quei momenti, cosa meravigliosa, non ti pieghi, in quei momenti non sei più disposto a concedere deroghe, ad aspettare momenti migliori o a dire "le cose vanno così, cosa posso fare".



Ingenuo, sì, ma ogni cambiamento che tende al miglioramento ha una base di ingenuità. Perchè oggi le parole hanno cambiato un po' il loro significato: è ingenuo chi crede che si possa migliorare, è ingenuo chi combatte per i diritti civili, è ingenuo chi crede che assieme si possa fare qualcosa.
Certo, non è detto che da questo nascano dei cambiamenti immediati, ma una massa di persone che pensa e vive in un determinato modo modifica una società dal suo interno, lentamente e in modo duraturo.
Certo, non è detto che si ottenga tutto e subito, ma la freccia va puntata più in alto del bersaglio, e questo non lo dice uno dei ragazzi di Puerta del Sol.
Per questo, al di là dei cambiamenti immediati, credo che quello che sta succedendo in Spagna sia un respiro dopo una lunga apnea, un tuffo nell'acqua fredda in piena estate, un'occasione per ricordare che le persone, noi stessi siamo definiti anche da quello che crediamo, da quello che facciamo e dal modo in cui lo facciamo.
Comunque vada queste persone stanno ricordando a tutti noi che la democrazia, in un Paese che vuole essere civile, non è qualcosa che si subisce

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